Il maschio e la memoria a breve termine

Il maschio e la memoria a breve termine

Chi dice che essere single riserva solo solitudine e dolore non ha capito un emerito, ma anche chi dice che se sei single il mondo è il tuo buffet personale non può fare davvero sul serio.

Diciamo che, secondo il mio modesto parere di Bridget Jones del 2016, la Singletudine bisogna saperla affrontare: non è caviale da 1000€ al grammo ma neanche pizza surgelata di infima qualità.
Se vissuta bene può piuttosto essere un più che dignitoso e saporito sushi in un buon “all you can eat”: magari non meriterà delle stelle Michelin, ma regala comunque le sue porche soddisfazioni.

Essendo stata per anni, un po’ per caso e un po’ per scelta, una portatrice orgogliosa del vessillo delle Zitelle Lunatiche, ho accumulato chili e chili di esperienza in campo di primi appuntamenti e primi approcci, con lo scopo di mettermi a disposizione di tutte coloro che ancora cercano l’amore e battagliano col pirla di turno.
Inutile dire, nel mio caso come in quello di ogni zitella incallita che si rispetti, che con i miei consigli nove volte su dieci ormai colgo nel segno, che le amiche felici mi ringraziano per essere riuscite nei loro intenti, e ovviamente quando si tratta di me stessa non sono mai capace di mettere in pratica ciò che predico in prima persona. E quando ci riesco, altrettanto ovviamente, ho sempre a che fare con un pirla fuori dagli schemi e non ottengo dunque risultati all’altezza delle aspettative.
C’è però un aspetto del mondo maschile con cui sto pian piano venendo a patti, e devo dire che da quando ho deciso di accettarlo senza crucciarmi troppo e/o pormi troppe domande, la mia vita sentimentale è diventata estremamente più tranquilla.

Il maschio medio, ho capito recentemente, soffre di perdite di memoria a breve termine.

Dico sul serio, non prendetemi per pazza: le loro frequenti perdite di memoria sono la causa di un buon 50% delle liti coniugali.

Tu dici al tuo lui una cosa importantissima, lui magari ascolta anche, dopo cinque minuti è già lì a pensare a quando uscirà FIFA 17 e tu sei mesi dopo ti disperi e passi serate al telefono piangendo con le amiche, perché il tuo lui chissà cos’ha per la testa, e chissà quante amanti ha e di quante donne deve tenere il conto e sarà per quello che si scorda ciò che gli dici, provaci te a tenere a mente tutto ciò che dicono tutte le sgualdrine che si porta a letto mentre tu non ci sei…!

E invece la verità è un’altra, forse anche peggiore dell’ipotesi delle mille amanti: lui ti ha chiesto qualcosa, ha ascoltato, ti ha risposto e ha prontamente gettato nel bidone dell’umido l’informazione che lui stesso aveva richiesto.

Non che lo facciano apposta, ci mancherebbe, ma mi pare di capire che il loro cervello non funzioni come il nostro, che immagazzina informazioni su tutto e su tutti e ricama intrecci e intrighi che manco in un romanzo di Agatha Christie; la loro mente lavora piuttosto per compartimenti stagni, e le loro conversazioni vanno dritte al punto, hanno un solo scopo chiaro e ben definito.
Va quindi da sé che ogni cosa che il loro cervello identifica come fronzolo inutile viene prontamente scartata e ignorata nei secoli a venire.

L’unica cosa da fare, a questo punto, è sfruttare la situazione a nostro favore.
Dal momento che si presume che ad un primo appuntamento il loro scopo finale sarà conquistare il nostro cuore o la nostra patata, difficilmente presteranno attenzione a dettagli di altro genere.
Perciò sbizzarritevi, senza timore. Avete davanti un vegano convinto che volete rivedere anche ad un secondo appuntamento? Il momento buono per dirgli che voi non siete carnivore, ma proprio cannibali, è il primo appuntamento! Un interista sfegatato vi manda l’utero in estasi? Nessuna situazione è migliore del primo approccio per confessargli il vostro infinito amore per la Juve!

Alla sottoscritta nell’ultimo anno è stato chiesto perlomeno una ventina di volte dallo stesso personaggio quale fosse la sua età e una mezza decina di volte quale fosse il suo cognome.
Ed io non me ne capacitavo, offesa e indignata.
Poi ho scoperto che due miei amici, entrambi maschi, che da almeno tre anni a questa parte passano insieme letteralmente una dozzina di ore al giorno, fanno affidamento da sempre sulla fidanzata di uno dei due per non scordare l’uno il compleanno dell’altro.
E che uno dei due deve spesso rifare il conto partendo dal proprio anno di nascita per sapere con sicurezza quanti anni abbia.

Perciò amiche, sul serio, non arrabbiamoci. Non è colpa loro, e mi sento anche di difenderli: non sono del tutto stupidi, ma il loro tipo di intelligenza non prevede determinate funzionalità.

È del tutto inutile che continuiamo a provarci, se li avvisiamo il martedì al giovedì non ricorderanno mai che la sera abbiamo un impegno con le amiche, e se a casa c’è bisogno del latte è inutile dirglielo la sera prima sperando che lo comprino la mattina dopo, tanto cinque minuti dopo aver finito la cena non ricorderanno neanche cosa avevano nel piatto.

Se quello che vi piace vi sta approcciando chiedendovi cosa studiate e affermando di essere estremamente interessato alla vostra materia, non esaltatevi troppo: dice di adorare Scienza dei Merletti e del Pizzo Applicato, ma in realtà è solo in overdose da testosterone e non ha neanche capito la vostra risposta. Sappiate che probabilmente sarà davvero lucido solo quando vi chiederà se siate single o meno, o quantomeno se siate disposte a una scappatella.

Questo però non significa che non sia realmente interessato, o che non gli piacciate abbastanza, e anche se vi volesse solo portare a letto, non vi sta considerando l’ultima ruota di scorta in mancanza  di fighe più fighe di voi.
Banalmente, è più propenso a ricordare altri tipi di dettagli.

 

Comprendendo quanto la causa delle loro perdite di memoria sia indipendente dalla loro volontà, il mio consiglio è di smetterla di prendercela con loro per questo motivo. Davvero. Smettiamola di accusarli di colpe che non hanno. Tanto nel 99% dei casi la conversazione procederà così:
“Non mi dai importanza! Non ricordi mai  le cose che contano!”
“Non è assolutamente vero! Mettimi alla prova!”
“Dimmi di che colore sono i miei occhi.”
“Terza abbondante!”.

6 pensieri su “Il maschio e la memoria a breve termine

  1. Wow, mi complimento per la tua finezza ed educazione nell’esprimere i concetti. Non traspare davvero alcun livore dalle tue parole, nessuna impressione che tu ti senta punto nel vivo.
    Se mi conoscessi un minimo, sapresti ad esempio che in quanto figlia di un padre e marito eccezionale ho un’altissima concezione della figura maschile. Sapresti anche che scrivo per divertirmi, per svagarmi, per sdrammatizzare e smorzare i toni. E che nella mia ultima, per quanto breve, relazione, ho stabilito col mio ex un rapporto così bello e solido che siamo ancora inseparabili nonostante siamo solo amici, e che lo stimo al punto tale da farmi consigliare nelle questioni più intime.
    Ma invece hai voluto fare lo psicanalista di stocazzo basandoti sul nulla assoluto e il risultato è questo. Au revoir, cicci, spero non ti dispiaccia se non sto piangendo

    1. Scrivi citazioni colte tentando di passare per una persona colta, mi dai della piccata ma poi ti lanci in una dissertazione senza capo né coda tentando ancora di offendere, dici di volermi essere d’aiuto (non si sa in base a cosa) e avanzi anche l’ipotesi che possa essere una collezionista ossessivo-compulsiva, ancora una volta non si sa sulla base di cosa.
      Come dovrei risponderti? Probabilmente se ti ignorassi penseresti che mi sia arresa alla tua intelligenza superiore e/o che non sappia come ribattere.
      Se ti rispondessi a tono, smontando punto per punto le tue ipotesi, mi diresti ancora una volta che sono piccata e altre minchiate di questo genere.
      Dubito ci sia un modo civile e costruttivo per venir fuori da una discussione con una persona che si esprime nei tuoi termini, tanto più che con le tue citazioni colte cerchi anche di passare per una persona acculturata, quando invece il tratto distintivo di un elemento con una solida cultura dovrebbe essere la capacità di rielaborare idee e concetti e formularne di propri.
      Scusa se la considerazione che ho delle mie idee e dei miei scritti non si limita all’opinione che ne hanno gli altri.
      Ci tengo infine a ringraziarti: sei la prima persona che ha commentato un mio scritto con toni così acidi e incattiviti, per cinque minuti mi hai fatto provare l’ebbrezza di essere una persona importante perché dotata di contestatori.

  2. Il fatto di non essere riuscita a cogliere alcuna vena ironica nei tuoi commenti potrebbe portarti anche a pensare di non saper esprimere correttamente ciò che intendi dire.
    Potresti smetterla di pensare di non essere in errore e dare per scontato di avermi capita perfettamente.
    Apprezzo il confronto costruttivo, banalmente trovo che nei tuoi commenti non ci sia alcun intento costruttivo! Li trovo, specialmente i primi due, piuttosto pregni di intenti distruttivi.
    Dal momento che sia io che un altro lettore non abbiamo trovato gradevoli o stimolanti i tuoi commenti credo che le opzioni possibili siano due: potremmo essere particolarmente incapaci di intendere io e lui, o potresti essere tu a non avere grandissime capacità comunicative. Ti ringrazio per aver espresso gradimento per altri miei post, ma mi chiedo cosa tu possa aver capito della mia persona leggendoli, perché pur essendo molto dedita all’autocritica non mi riconosco in alcuna delle tue affermazioni. E trovo sgradevole il modo in cui ti esprimi, mi spiace ma non riesco a sostenere dialoghi costruttivi con chi parla con toni di supponenza.

    1. La mia riluttanza nei tuoi confronti è unicamente dovuta alla tua arroganza e alla tua pretesa di insegnare qualcosa.
      Vedi, non ti poni pacificamente come una persona dotata di una propria opinione, ma come un detentore della verità assoluta. E ritengo che la verità assoluta non esista, e che pertanto siano quantomeno presuntuosi coloro che credono di conoscerla.
      Il parere dell’altro lettore, se ti riferisci al cuoricino, l’ho “valutato” solo ieri semplicemente perché da marzo vivo in una casa in cui non ho il wifi, e raramente entro su wordpress dal pc, se non quando sono a casa di amici o in aula studio, e a quel punto valuto i commenti, rispondo e/o scrivo il prossimo post.
      Per tornare all’argomento del mio post, ritengo che tu non abbia capito il nocciolo della questione: non ho mai sostenuto che chi “soffre di memoria a breve termine” non abbia intelligenza, se non nel tono dello scherzo, ho semplicemente raccontato in chiave ironica una caratteristica che ho notato nel genere maschile, ovvero quella di soffermarsi meno sui dettagli ritenuti non interessanti.
      Il fatto di star consapevolmente scherzando non qualifica i miei scritti quali boiate da bar, ho banalmente la pretesa di fare dell’ironia facendo leva sul paradosso e talvolta su toni coloriti. E ripeto, apprezzo molto la sfida intellettuale e il confronto costruttivo, così come non riuscirei mai a frequentare un ragazzo che non mi regali alcuno stimolo intellettuale. Il tuo è un discorso molto generalizzante e a tratti anche misogino, perché ha una pretesa di veridicità assoluta che invece io non ho.
      E infine, off topic: parli delle ragazze con bassa autostima che si auto sabotano in partenza. Ecco, io 2/3 anni fa avevo un bassissimo livello di autostima e leggere commenti sprezzanti come i tuoi probabilmente mi avrebbe portata a pensare ogni tipo di negatività sulle mie capacità intellettive e di scrittura. Poiché non puoi sapere, a priori, con chi stai parlando, ti pregherei di non andare in giro a distribuire la tua maleducazione spacciandola per osservazioni illuminanti, perché non sai mai chi può esserci dietro a uno schermo e quanto il tuo disprezzo potrebbe portare persone come la me del presente a discutere, e altre come la me del passato a pensare di valere meno di zero.

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