Sì, sì, lo so, San Valentino è ormai passato e sono fuori tempo massimo. Non sono mai sul pezzo, perdonatemi.
Ero malaticcia e chiusa in casa a rimuginare su quanto avessi dato per scontato di poter respirare bene quando avevo ancora un naso funzionante, ma un giro sui social e in particolar modo su Jodel mi ha rivelato che nel giorno degli innamorati esiste anche una categoria a cui spesso non facciamo caso, abituati come siamo a suddividere idealmente il mondo in single e impegnati.
Parlo dei single da poco, quelli che sono stati lasciati magari all’inizio dell’anno con le scuse più miserabili che potessero esistere, o magari che sono stati lasciati proprio nel giorno di San Valentino da qualche tirchio/a che non aveva intenzione di spendersi neanche in un bigliettino affettuoso.
Ora, lo so che nel novero dei miei 5/6 lettori ci sono solo uomini e donne cazzutissimi per i quali San Valentino è un giorno come gli altri, solo un filo più commerciale.
Ma so anche che non siete creature bioniche, e che pertanto anche voi, verosimilmente, nel tripudio di rose e Baci Perugina e baci al limone che vi saranno comparsi su Facebook e Instagram avrete versato una lacrima al pensiero del bastardone o della bastardona che stringevate tra le braccia fino allo scorso mese.
Vi voglio dunque venire in aiuto, perché non è giusto che delle personcine buone e a modo come voi debbano consumarsi nel ricordo di gente che non vi meritava e che non vi meriterà mai.
Dovreste piuttosto augurarvi che il karma (occidentali’s, orientali’s, come preferite voi) sia così clemente da venire in vostro soccorso, e se temete che non si sia ancora messo all’opera per mancanza di idee sono qui per questo: per fornirvi una lista di auguri da indirizzare alla causa delle vostre sofferenze, sperando che il destino o le sfere celesti prendano ispirazione.
Prima di passare al dunque, vi avverto: questa lista non prevede auguri di morte, di malattie gravi, e nemmeno di mancate erezioni, perciò non è né eccessivamente cattiva né dedicabile unicamente al sesso maschile.
Dedicatela a chi volete e prendetela per ciò che è, ovvero una facezia, una burla, un giuoco, un frizzo, un sollazzo, un modo creativo per canalizzare la vostra energia negativa.
E ora visualizzate con tutte le vostre forze il delizioso faccino del/lla Malefico/a e ripetete con me:
- io ti auguro cappuccini caldi e schiumosi, e baristi logorroici che ti trattengano in chiacchiere per farteli bere quando saranno flosci e freddi;
- ti auguro offerte di lavoro magnifiche, e attacchi di diarrea fulminanti nei colloqui per le suddette;
- ti auguro amici simpatici e adorabili, che ci provino con la tua metà non appena girerai lo sguardo;
- ti auguro film meravigliosi al cinema quando ci sono offerte per pagare il biglietto a meno di metà del prezzo, e che la persona con cui devi vedere il film ti costringa a usarle per vedere “Cinquanta sfumature di nero”;
- ti auguro di farcela sempre ad arrivare in aeroporto in tempo, e di renderti conto di non avere biglietto né documento una volta arrivato/a là. Proprio al metal detector;
- ti auguro che, durante un viaggio in macchina, la tua canzone preferita passi alla radio. E che il passeggero scassaminchia al tuo fianco ti parli dei suoi problemi di flatulenza per tutta la durata della suddetta;
- ti auguro che, nella giornata in cui sei tanto felice perché in serata hai un appuntamento bollente, per essere ancora più felice tua nonna ti inviti a pranzo da lei. E che ti prepari una quindicina di pantagrueliche portate a base di aglio e cipolla;
- ti auguro che in pizzeria la tua pizza arrivi sempre per prima. E che tu sia costretto/a ad aspettare un quarto d’ora perché venga servita tutta la tavolata, così che tu sia l’unico/a a doverla mangiare fredda;
- ti auguro che la tua dolce metà vada d’accordissimo coi tuoi genitori. E che tu possa trovarla a letto tra loro, a farsi le coccoline, così da goderti questo cocktail di traumi shakerato ben bene;
- ti auguro posti vicino al finestrino in aereo, e come vicino di posto un ciccione che russa e che sarai costretto/a a svegliare cinque volte all’ora a causa di un provvidenziale attacco di cistite;
- ti auguro che la tua squadra del cuore pareggi al 90° minuto. E che i tempi supplementari facciano vincere l’altra;
- ti auguro di sentir caricare lo sternuto più potente e liberatorio del mondo. E che qualcuno ti saluti e ti distragga in quel momento, facendotelo perdere;
- ti auguro di avere sempre a disposizione i soldi per vedere il tuo cantante preferito in prima fila. E che tre ore prima del concerto un febbrone da cavallo corredato da influenza gastrointestinale ti costringa a restare a casa a rimettere anche l’anima;
- ti auguro infine, se tutto ciò non dovesse bastare, che ogni anguria senza semi che comprerai quest’estate si riveli all’apertura un sosia di Bruno Vespa prima di scoprire la strada per lo studio del dermatologo.
P.s.: so che siete tutti molto premurosi e vi starete chiedendo se questa lista sia ispirata a qualche persona presente nella mia vita.
Ebbene, per una volta mi trovo in uno di quei rari periodi di grazia in cui la sola idea di un uomo al mio fianco mi stanca terribilmente e ho smesso di bere caffè con gli sconosciuti quando mi sono resa conto che il possibile epilogo prevedeva un blocco su Whatsapp o l’imbarazzante messaggino “Sai, non sei tu, è che non è scattata la scintilla…”.
Ciò non significa però che sia altrettanto serena e priva di pensieri negativi nei confronti di chi si comporta meno che meravigliosamente con le persone a me care. Semplice, no?